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2006 USA Yellowstone + Arizona Parks - Bruno Angelo Sforzini

Bruno Angelo Sforzini
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2006 USA Yellowstone + Arizona Parks

Appunti di Viaggio


Giovedì 14 Settembre 2006
Il viaggio di Bruno & la vecchia (alias Guerrina, alias mia mamma che a quest'epoca ha già 69 anni) comincia già dal giovedì notte con la solita mappa del Nord America che non si vuol caricare sul Garmin. Cazzo!
E’ la quarta volta che mi succede nella vita, poi come sempre la prossima volta mi dimenticheròo di nuovo e dovrò navigare a vista, inoltre ho perso due ore di sonno preziose, nanna alle 00:30.


Venerdì 15 Settembre 2006
Sveglia alle 5:30, il volo parte alle 11:44 da Venezia, per colpa dei talebani e di Al Quaeda o come cazzo si scrive si deve essere in aeroporto tre ore prima, ergo alle 8:44.
Secondo il route planner di Michelin occorrono due ore e mezza da Cervia a Venezia, aeroporto Marco Polo per la Statale Romea (stramaledetta) 8:44 meno due e trenta fa sei e quattordici, ora di partenza. Troppo precisi, partiamo alle 6:12!!
Piove… I soliti dubbi mi assalgono: i passaporti andranno bene? Mi inculeranno per il bollo che manca? Mi bloccheranno il bagaglio a mano perchè c’è dentro il Garmin?
Avrò scordato qualcosa di fondamentale?
La Romea alle 6:30 è un inferno, ci sono più camion che dentro la fabbrica dell'IVECO, sta piovendo un monsone intero, siamo appena in tabella di marcia quando a Mira (Lanza) la colonna si ferma!!
A 36 km dal traguardo, il monsone ha allagato Mestre e tutti i camion del mondo dovevano andare al porto di Venezia questa mattina ma non possono, allora si sono messi in fila tutti davanti a me!! Nervosismo a mille, per fare 30 km ci vuole un'ora e mezza, nel frattempo tento di chiamare l’aeroporto ma risponde il solito odioso inutile cazzosissimo risponditore automatico di cazzate, la novità è che è a comandi vocali, si può immaginare quanto sia veloce ed efficiente.
Provo a chiamare US Airways e straordinariamente la TIM (mortacciloro sempre maledetti delinquenti) attua in continuazione una deviazione sul centralino di Mercedes Benz Italia (allora DCI, azienda dove lavoro)
Per fortuna la mia amica Roberta che segue le mie peripezie da casa sua a Precenicco, riesce a contattare l'aeroporto e ci tranquillizza, loro assicurano che imbarcheranno fino alle 11:40 (noi compresi).
Nel frattempo sono riuscito a valicare la rotonda di Mestre e giungiamo in aeroporto alle 9:30. Check-in senza problemi con qualche sega con lo zaino controllato per due volte. Del bollo che manca nel passaporto neppure se ne curano e poco dopo siamo in volo, destinazione Philadelphia.
L'aereo è piccolo, solo cinque posti ogni fila ma molto comodo (posso stendere anche le gambe) piuttosto vecchio, malandato e trasandato.
US è una compagnia aerea di merda, si paga persino il vino e la birra a bordo, hostess bruttissime ma efficienti e gentili.
Come sempre sugli intercontinentali il volo è estenuante, si sobbalza in continuazione, arrivo a Philadelphia in perfetto orario. Snervanti controlli di sicurezza, fino a tre check point e levati le scarpe ogni volta.
Una volta individuato il gate per il volo per Salt Lake City… sorpresa! Causa maltempo il volo è in ritardo, poi ancora, poi ancora, puoi ancora…
Dalle 17:25 previste ci muoviamo solo alle 19:15 (bestemmie) ma una volta in pista ci passano davanti più di 13 aerei che devono decollare. Ci stacchiamo alle 20:30 quando ormai avevo pensato di scendere, nel frattempo ho telefonato al noleggio a Filadelfia avvisando che forse non sarei arrivato per le 24 :00 e anche all'hotel. Dopo cinque ore dall'orario previsto ed il rottame tocca terra a Salt Lake City alle 23:30, li ci aspetta un’altra sorpresa: il noleggio che ho prenotato non costa “X” come pattuito bensì appena doppio! Eh sì! ci sono il 100% di tasse, Questi sono solo ignobili truffatori..
Sorpresa due (o tre): la macchina non è in aeroporto come HERTZ o AVIS ecc…ma è a 20 km di distanza! Sul contratto c'era scritto “aeroporto” ma per loro voleva dire: ufficio in aeroporto, macchina in mezzo alle campagne. La macchina è una Jeep Liberty 3.7 bianca, almeno lì non ci sono sorprese. Nel frattempo che la corriera ci porta nei pressi dell’obiettivo, su Salt Lake City si è scatenato il monsone (e tre) e quando arriviamo, il ceffo ci da le chiavi e ci indica che la macchina sarebbe a un centinaio di metri ALL’APERTO! La camminata sotto la pioggia battente, sullo sterrato, trascinando le valigie equivale ad una bella doccia scozzese con contorno di moccoli.
Saliamo in macchina, siamo nel buio totale, in aperta campagna, sulle macchina non c'è nessuna mappa, come troveremo il Blu Airport Inn, scelto convenientemente perché vicino all'aeroporto e facile da raggiungere? A naso?
A memoria torniamo indietro verso l'aeroporto cerchiamo per 30 minuti poi mi arrendo e chiedo in un altro Airport Inn e mi dicono è che dalla parte opposta dell'aeroporto. Che culo!
Quando entriamo nella camera (prenotata via Internet) altra sorpresa (non finiscono mai): ha un solo letto, torno giù, protesto. Risposta: “C'è solo quella va bene lo stesso?” Mavaffanculo, maledetta testa di cazzo. E’ l'1:30 sono sveglio da 26 ore, finalmente posso toccare il letto.


Sabato 16 settembre 2026
Salt Lake City - Grant Village.
Quando carico le masserizie nella Jeep, vorrei sbagliarmi e sperare che quei fiocchi di neve che cadono siano solo piume di qualche uccello sfortunato ma non è così: il vento gelido mi convince che fa un freddo cane e …sta nevicando. Ci aspetta un bel lungo viaggio fino a Yellowstone South Entrance. Sarebbero forse sei, sette ore ma ci mettiamo una vita, mi devo abiurare a contare le miglia come miglia e non come quasi chilometri, che comunque sarebbero sempre più di 500. Pendiamo neve per tutto il viaggio.
A Grant Village nevica di brutto, si arriva nel buio pesto, trovare l’albergo è una vera impresa.
Quando, infreddoliti, stanchi, bagnati riusciamo ad individuare la reception, il posto brulica di migliaia di imbecilli intenti ad ingozzarsi di schifosi hamburger ed annegarsi nella birra.
Ovviamente… Nonostante il pezzo di carta che ho in mano, la camera che avevo prenotato via internet dall’Italia non risulta. Se penso che questi imbecilli sono riusciti a buttare delle bombe atomiche sul Giappone mi viene l’orticaria!
Questi non sanno neppure chi siamo, ma dietro pressanti insistenze ci fanno il favore di trovarci una stanza singola con un queen bed per quella notte, la sistemazione sarebbe di fortuna ma ce la dovremo tenere per altre due notti. (forse il calcolo è sbagliato, controllare)
La notte è tormentata, siamo in due in un letto piccolo, la vecchia subisce gli influssi del fuso orario ed anche io, risultato che alle 4:00 siamo svegli, non c'è niente da fare.
Sono tre giorni che ho gli occhi rossi come un vampiro e semichiusi come un cinese a causa del gonfiore.


Domenica 17 settembre 2006
Il risveglio è agitato, è un caldo bestia a causa della ventolina con resistenza elettrica che abbiamo scoperto essere riscaldamento della cameraccia, ho il mal di testa, ho due occhi come due bistecche.
Fuori non nevica più ma i vetri sono ghiacciati, il mio primo pensiero è: ce ne andiamo subito da qui direttamente in Arizona, ma io sono un duro ed un testardo quindi resteremo qui e combatteremo.
Dato che non si dorme, facciamo la doccia, mettiamo in ordine ed alle 6:30 (buio pesto) siamo già in strada, è tutto bianco ma ha smesso di nevicare e sembra che faccia meno freddo.
Dopo qualche chilometro facciamo diversi piacevoli incontri notturni con un clan di cervi in mezzo alla strada che si presta alle prime riprese filmate.
Alle 8:10 siamo di nuovo in strada il freddo è pungente anzi furioso, la prima tappa è una sorgente bollente a circa quattro miglia dall'hotel, ieri non l’abbiamo cagata, c'era troppa gente.
Niente di che, è solo una pozzanghera fumigante e puzzolente che manda del vapore, si prosegue lungo il lago, le sorgenti calde e di vapore si susseguono, qualcuna addirittura direttamente dall’acqua del lago, la Vecchia è affascinata dal fenomeno, io molto meno, è poco spettacolare, ogni tre per due mi devo fermare per salire su una passerella innevata e battere i denti per vedere del vapore che esce dal fango, arriviamo a Canyon Village che solo domani scopriremo avere un vero un bel Canyon, colazione all’americana al bancone, la vecchia ingoia tutto di gusto.
Facciamo spese sconsiderate allo store dei gadget: una cifra mostruosa, non mi azzardo a scriverla qui, me ne vergogno, sono comprese due scatoline di legno, vari ammenicoli, le due coltellini tipo svizzero ed un serramanico bellino cinese che la vecchia ha insistito che prendessi.
Ognuno paga con la sua carta e si riparte per Mammoth Hot Springs via Norris, il tempo è stato balordo e non è stra balordo, nevica col vento polare che ti taglia piccoli cubetti, Mammot è un graziosissimo ma piccolo incantevole paesino al confine nord del parco, ordinatissimo, pulitissimo, con i cervi selvatici che stazionano in centro tra le case, non li devi disturbare ne avvicinarti altrimenti i rangers ti castrano, il nome deriva da un'infinita grossa serie di sorgenti di liquido puzzolente fumigante che in secoli hanno generato delle formazioni a terrazze estesissime ed a f*** molto grandi (coprono quasi tutta la collina sopra il paese)
La Guerrina impazzisce, vuole visitare tutto il percorso puzzolente. Io soffro, fa freddo cane, non mi interessa tanto, la luce fa schifo, le foto verranno scialbe”, niente contrasto, niente profondità in più il soggetto è molto difficile da riprendere. I cervi in paese sono molto meglio, addirittura si mettono in posa…
Arriviamo fino a Tower dove ci sono delle belle formazioni geologiche multicolori in un canyon con delle guglie e dei pinnacoli, inoltre la montagna ha uno strato di formazione che sembrano enormi gessetti affiancati per tutta la fiancata.
la luce è uno schifo le foto sono piatte e inguardabili, non possiamo tornare per la via breve perché non capiamo che è stato aperta solo nel pomeriggio, (questa alla mattina era chiusa per il ghiaccio) Facciamo un percorso a ritroso (un cesto di chilometri in più) nuovo fermata Canyon Village per la merenda sono le 15:30, cheeseburger per me e Chicken Caesar Salad per la vecchia, lei apprezza arriviamo a casa (?)
Ma è troppo presto c'è ancora luce, prciò dopo aver cagato, lavati i denti andiamo al Old Faithful (il vecchio scorreggione) il geyser più famoso del mondo, tanto che gli hanno costruito un anfiteatro di panchine di legno tutto intorno ed un cerchio di alberghi (una cosa penosa) approfittiamo per fare benzina con la VISA della vecchia.
L’aria è satura  di vapori mefitici e  di sorgenti di liquami velenosi vari, ha un aspetto inquietante e tutt'altro che bello ma alla vecchia piace molto, torniamo in branda digiuni perché questo cesso di porta disposne di un solo ristorante, estremamente puzzone, devi prenotare non rompere le palle e stare seduto ad aspettare che ti chiamano loro.
Figuriamoci. (comunque è una tipica situazione degli USA)


Lunedì 18 settembre 2006
Percorso Old Faithful - Madison, a vedere il vecchio scorreggione, a Madison non c’è assolutamente un cazzo.
Anche a Norris non c'è assoltuamente un cazzo, proseguiamo per Canyon Village e alle 10:00 facciamo colazione.
Canyon Village - Tower - Roosevelt, ieri sera era chiuso spettacolare strada Tower nord-est entrance bella bella.
Si ritorna sui nostri passi fino a Canyon Village per pranzo.
Canyon Village visita al Canyon,  Fishing B già fatta 20 volte - da Fishing B a East Entrance è tutto bruciato, torniamo indietro a metà a causa di un estenuante semaforo per lavori stradali
Fishing B - Grant (casa).
La mappa è sbagliata perchè Maps non ne vuole sapere di stamparmi il percorso se le starde soono chiuse (adesso) per neve. Mawaff!



Martedi 19 settembre 2006
E’ il compleanno della vecchia.
Il percorso sarebbe: Grant Village (ex casa) - Grand Teton - Snake River - Star Valley - Alpine (bella) no! Colazione LOgan.
Di nuovo in piedi alle 5:40 ma ci stiamo abituando, si sbaracca vado a pagare ed ovviamente mi fanno pagare una camera a due letti anziché uno, più le tasse è una tombola di 371 dollari, non ho più bile per incazzarmi, lo so che tornando a casa dimenticherò tutto e non manderò insulti al Ministero del Turismo, all'ente parchi nazionali, a George Bush, ma adesso potrei uccidere qualcuno.
La giornata è fredda e limpida, la paesaggio è da pianeta di fantascienza con nubi che salgono dal lago, acqua ribollenti ecc.
Uscendo da Yellowstone da sud, (tanto per cambiare anche questa parte è devastata dagli incendi) si sbuca direttamente sul Gran Teton National Park, un meraviglioso susseguirsi di foreste e panorami mozzafiato montagna altissime innevate che si specchia da sul lago con i colori dell’autunno.
Ma sì drizzano al più volte i peli quando percorrono la valle dello Snake River.
Mai avrei pensato di vederlo di persona.







Mercoledì 30 settembre 2016
Percorso previsto: Salt Lake City - Arches National Park - Moab - Green River
Sveglia ad un'ora quasi decente 6:30 solo che la sveglia me la dà la pioggia.
Diluvia (fila di rosari)
La vecchia, curiosa come una scimmia, si intrattiene a lungo a colazione a studiare l'attrezzatura per fare il waffle, vuole armeggiarci ma non ha il coraggio, lo farà domattina, la sorridente ragazza in sovrappeso che ha sostituito quella gentile e carina che ieri sera mi aveva fatto occhi dolci mi rassicura: in questa stagione è normale che piove, tii va bene che non nevica (GUFA)
Lei odia la neve, siamo in due. La mossa vincente di alloggiare Salt Lake City si rivela sbagliata.
La interstate 15 è ingolfata di pendolari, fila a passo d'uomo come in tangenziale a Milano.
Perdiamo un'ora solo per passare oltre Lake City quindi sono le 9.30.
Ll programma modificato era di non usare la panamericana per andare a Bryce Canyon ma di tagliare in diagonale per fare un salto prima ad Arces National Park, “tanto è più vicino” poi procedere per la interstate e riagganciare Bryce Canyon - Zion NP ecc.
Ho maledettamente le percorrenze: esclamativi ci sono un miliardo di miglia tra Salt Lake City e Moab (che è un cesso) Inoltre la pioggia battente iniziale si trasforma presto in furiosa nevicata quando stiamo percorrendo una specie di valico. (qui benedico la mia testardaggine a volere a tutti i costi una 4 x 4)
Il calvario termina quando arriviamo in un rutto di villaggio di minatori dove risplende il sole, il primo paese vero dove faremo petrolio è Price. Ci facciamo un panino e la vecchia preleva delle pesche selvatiche da un giardino incolto. Che razza di capra.
Nota
Abbiamo perso tempo dopo Salt Lake City anche per due soste, una da GUNNIE, uno shop per sparatori e fanatici western dove speravo di trovare le frecce per l'arco, invece oltre ai jeans Wrangler e agli Stetson, mitici cappelli da cowboy, ha montagne di fucili, cartucce, e pistole, macano (forse) solo le bombe.
Gli chiedo se ha dei caricatori di ricambio per la carabinetta CZ e mi risponde che li ha esauriti ma li può ordinare, sì buonanotte.
Questo simpatico signore ha tutto tranne quello che mi potrebbe servire.
Arrivati ad Arces National Park dopo che la vecchia lungo la strada ha consumato 10 rulli per fotografare le rocce.
Entriamo che c'è un bel sole, l'abbonamento annuale agli US National Park e fa il suo porco dovere, la strada sale rapidissimamente dopo cinque tornanti siamo in una vista su una valle da favola in stile Monument Valley, illuminazione perfetta clima eccellente.
Il tempo di fare qualche foto e spostarsi in un altro overlook che il sole sparisce (cazzo) già la Minolta non ne vuole sapere di riprodurre i colori (Le ho provate tutte a casa e sembrava andare bene) ora non farà neanche il bianco e nero.
Arrivano dei tizi con le Harley Davidson giusto in tempo per beccarsi un uragano di vento ed acqua profusione. Tempo maledetto. Smette ma ormai è tutto grigio, gli archi di pietra ci sono ma sono troppi e troppo lontani dalla strada, ogni volta c'è da scarpinare a lungo.
Il posto è strapieno di turisti e pensionati o entrambe le cose, sembra Disneyland, che fastidio!
Dopo un'ora siamo in fondo, dopo aver saltato molte fermate, e scendiamo al Devil’s Garden, molto bello ma manca il sole.
La camminata è abbastanza impegnativa, quando siamo piuttosto lontani comincia di nuovo a piovere!! Prima resistiamo poi torniamo indietro. Troppo tardi: la pioggia, il freddo e l'umidità regaleranno ad entrambi una bella cefalea, inoltre la fottuta telecamera fa la figa e per due gocce di pioggia si blocca e mostra degli strani simboli. Che merda! Forse la butto nel cesso direttamente negli Stati Uniti così non mi porto a casa del peso inutile.
Usciamo da quel casino con la promessa che domani ci sarà il sole e finiremo il giro se. Tappa al Visitor center per spendere dollari nelle solite cazzate.
La mitica vecchia riesce a comprare, senza che nessuno le dica niente, anche la cartolina dell'esempio per espositore con tanto di adesivo “sample number 036 - do not remove eccetera.
E voleva anche spedirla: un mito.
Alle 18:00 siamo a Moab in cerca di alloggio, ci sono 36.431 motel o  Inns, che contrariamente a tutto il resto degli USA non hanno la scritta luminosa “vacancy” oppure “no vacancy” anzi se ne guardano bene, difatti sono tutti pieni. Dopo il settimo tentativo capisco l'antifona: devo decidere rapidissimamente dove andare (lontano) a cercare alloggio. L'esperienza mi aiuta l'autostrada e il porto più sicuro, solo che Green River è a 70 miglia da qui.
Se Moab è veramente un cesso di paesucolo, pieno di motel pieno di pensionati in vacanza, Green River non esiste proprio Solo otto motel e distributori. Andiamo al Ramada (espongono la cifra di 59,99 dollari e ci rapinano 78,00 dollari con le tasse). Il porta è schifoso, sporco e vecchio (che merda) oggi niente cene nè pranzi, solo picnic.
La vecchia ha ruminato tutto il giorno come una mucca chilogrammi di Chipster di mais.


Giovedì 21 settembre 2006
I vaccari alloggiati assieme a noi con ili pick-up e rimorchio per cavallo fanno casino già dalle 6:00, col senno di poi intuito che fossero dei rodeisti che andavano a qualche fiera di paese, quindi vogliamo andarcene da quel posto schifoso.
La vecchia vorrebbe provare a fare i waffles a colazione ma sono già pronti nei vassoi, quindi se ne va tutto il gusto, anche lo sciroppo di acero è insapore non sa proprio di niente, strano ma me lo ricordavo come dolciastro e stomachevole, c'è un bel sole con qualche nuvola.
Ho già programmato: prima andiamo a Canyonlands National Park, poi se ne abbiamo voglia finiamo gli Arches (beato sprovveduto).
Manchiamo clamorosamente clamorosamente l'accesso Owest perdendo un'ora, rischio la decapitazione sul posto facendo inversione sulle interstate 70 deserta, per fortuna che non mi vede nessuno.
Alle 10:00 siamo nella strada di accesso da Nord, scenario da pelle d'oca questa sensazione mi accompagnerà tutto il giorno.
Prima di proseguire nella cronaca, due note che consentono di valutare quanto io sia sprovveduto ed approssimativo.
  1. il parco dispone di quettro ingressi ed altrettanti lati, questi ingressi non sono collegati fra di loro perchè nel mezzo c'è il fiume Colorado, le montagne è come se i parchi fossero quattro.
  2. Il White Rim un percorso circolare riservato ai 4x4 con passaggi off road di media difficoltà, è lungo circa 100 miglia (160 km) e non è collegato in alcun modo con scorciatoie con la strada asfaltata centrale di una cinquantina di miglia, quindi una volta che sei dentro l'unico modo di uscirne è finire il giro (a 10 kmh di media ci vorranno 16 ore) o tornare indietro sulla stessa strada.
Avevo precedentemente avvisato la vecchia che quando caricava i rullini sulla Nikon premeva sconsideratamente con le dita sull’otturatore ma non è bastato, alla fine nel corso di un ennesimo caricamento, complice un sobbalzo della Jeep riesce a finalmente a sfondare il marchingegno, Pernottiamo nuovamente a Green River, questa volta al lussuoso Best Western ma ci rapinano a 99 dollari.
Nel corso della serata riesco alla bellemeglio a scastrare tutte le tendine dell’otturatore (irrimediabilmente deformate) ed a rimettere in funzione la Nikon ma dubito molto che le foto scattate da ora in poi siano stampabili. Speriamo di sbagliare. Buonanotte


Venerdì 22 settembre 2006
Orecchio aperto alle 5:30, capto quello che spero sia un suono diverso dallo scrosciare della pioggia.
Piove a dirotto, la tentazione di andare direttamente a sud da Moab e sbucare a Kayenta in Arizona e in culo a Bryce e Zion. Ma sono un testardo partiamo per la trasferta che potrà annoverare come un ennesimo errore di valutazione.
Andiamo ad ovest per le interstate 77 poi piegheremo a sud per Capitol Reef National Park und attraverseremo Escalante NP, ci faremo Bryce Canyon NP, pernottamento previsto ad Hurricane, il nome è  tutto un programma.
La Interstate 70 è bellissima, attraversa panorami straordinari e bellezze suggestive ma!
Ad un certo punto nevica! Il paesaggio diventa glaciale, Soffia un vento furioso che ci fa sbandare (ancora una volta mi benedico per la scelta del 4 x 4)
Numerosi veicoli sono slittati sulla neve, anche un truck che sta aspettando il soccorso del carro attrezzi. Il vento soffia talmente forte che non riesco ad andare più di 45 km all'ora a tutto gas Superata la bufera arriviamo a Capitol Reef NP, abbastanza piccolo ma bellissimo e suggestivo, un passaggio veloce al visitor center per buttare altri dollari in cagate ed uno al villaggio antico vecchio con conservato dove compriamo una torta di mele fatta in casa (?) molto diversa dalla nostra: è americana.
Purtroppo non c'è tempo, non era neppure previsto un passaggio di qua (ancora una volta la pelle d'oca quando vedo queste) cose quindi dobbiamo andarcene. Le nuvole che incombono disturberanno costantemente tutte le foto che avremmo voluto fare.
Si riparte verso sud attraverso Escalante National Park, di fatto non ci dovrebbe essere niente, solo terra selvaggia, il primo tratto è piuttosto lungo e lento tutte curve in collina ed è forestato, molto verde piacevole.
Qui mi accorgo che ho sbagliato i conti e la strada è molto più lunga del previsto, ci vuole una vita, il secondo tratto si nota in alto ed in basso in una susseguirsi di spettacoli canyons in vallate colorate paesaggi lunari (valeva la visite).
Quando finalmente dopo più di 110 miglia arriviamo nei pressi di Bryce siamo esausti.
Durante il percorso che è praticamente deserto tranne per due piccoli insediamenti rurali, abbiamo avvistato un minuscolo ufficio postale (fatta foto) spedisco la vecchia a comprare francobolli da sola, torna vittoriosa anche se la sua coetanee dall'altra parte del banco non è riuscita ad intrattenere una lunga conversazione. Prima di arrivare a Bryce (il villaggio) c'è un assaggio della forma unica delle rocce scendiamo a fotografare, ma ORRORE!
La Minolta digitale fa uno scatto solo poi mi dice non ho più batterie, stramaledettissima macchina giapponese ma non conoscono la riserva in quel paese?
Mi cade il mondo addosso, le braccia, le palle: ci ho messo un giorno intero per arrivare qui, è pomeriggio perciò la luce è giusta, il sole tiene ancora per un po,' domani probabilmente nevicherà ed io ho in mano invece di una fotocamera uno stupido ammasso di plastica nera pure pesante ed ingombrante.
Decisione: entriamo lo stesso nel parco per comprare le solite cazzate e per farci un'idea poi andiamo a ZION e pernotteremo a Kanab.
Domani quando nevica Torneremo a finire il lavoro. Tira un vento freddo insistente tagliente che ti distrugge fisicamente mentalmente (è da stamattina che ci soffia fin dentro le ossa).
Ancora una volta il calcolo è sbagliato: la strada è lunghissima.
Decido di saltare Zion National Park e di cercare alloggio a Kanab che sulla carta è un centro molto più grande di Hurricane anche più vicino.
Non è facile prenderci, devo:
Guidare.
Leggere le mappe.
Fare le riprese.
Scattare foto.
Prendere le decisioni.
Tradurre.
Tenere buona alla vecchia che vuole rendersi utile e consultando le mappe ma fa del casino
Uffa.
Provo con un Holiday Inn che sembra nuovo ma scopriamo subito che è vecchio ed è anche se imbiancato e di fresco puzza come un bisonte, con la faccia come il culo ci chiedono €99 per la camera e mi obbligano ai sottoscrivere la penale di 75 dollari nel caso io violi la regola antifumo in camera.
Sono stanco, raffreddato, forse malato e firmo (ladri)
L'America è cambiata molto dall'ultima volta che ci sono stato, il cibo non è più a buon mercato, una T-bone-steak costa 15-17 dollari. Un motel di buon livello costa $100 dollari mentre prima ce ne volevano 65, la benza costa tre dollari al gallone, per loro è un inezia ma è sempre molto di più di qualche anno fa.
Ridicolo che il gasolio costi considerevolmente di più della benza, che glielo fa fare di prendere una puzzolente rumoroso macchina a nafta?
Sistemate le cose messe in carica la batteria della Minolta nella stanza ha trovato una riduzione europea di qualche che qualche d'uno ha lasciato priva di bene. Motivo della Scarica batterie e che avendo una sola riduzione e potendo ricaricarla solo la batteria alla volta o dato la priorità al telefonino poi alla telecamera stupido lasciando indietro la minolta che sembrava la più carica. Andiamo a fare il giro per trovare un tennis Dove mangiare nessuno Wow il paese è un cesso non c'è un cazzo sono le 6:30 andiamo a fredonia il nome mi dice qualcosa che dista a Sette Miglia da qui ma che hai in arizon. Quando vedo parcheggiato l'atto della strada la macchina dello sceriffo onflash io qui ci sono già stato… rivedo dentro la macchina il manichino vestito da sceriffo che ha fotografato nel 2003 o 2004 incredibile fredonia e un cesso peggio di canapa quindi torniamo indietro la scelta è fra un BBQ e BBQ o un pizzart la vecchia come al solito è agnostica quindi devo indovinare cosa vuole scelgo per le Bibì kustec cibo molto cibo molto qualità mediocre prezzo medio alto 40 dollari marcia compresa la vecchia capisce che la curiosità è molto più grande della bocca Il cibo è troppo le salse Non le piacciono non gode. Tutta la giornata senza telefono. Aveva deciso che Anche perché speravo nella TIM.



martedì 19 settembre 2026 compleanno della vecchia Grand Village Grand Theft Town snack River Star Valley Alpine bella non colazione Logan di nove in piedi alle 5:40, ma ci stiamo adattando. Si sbaracca quando pagare ed ovviamente mi fanno pagare una camera a due letti più le tasse per una tombola di 371 dollari non ho più bile per incazzarmi. Lo so che tornando a casa Vi ricordo dimenticherò tutto e non manderaisulti al Ministero del Turismo dell'ente parchi A Bush ma adesso potrei uccidere qualcuno. La giornata è fredda e limpida il paesaggio è da pianeta di fantascienza nubi che salgono dal lago anche che ribollo eccetera eccetera. Uscendo da Yellowstone da sud Tanto per cambiare anche questa parte devastata nei cieli si sbuca direttamente sul Gran tettone un susseguirsi meraviglioso di foreste e panorami mozzafiato montagne altissime innevate che si specchiano sul lago con i colori del primo autunno mi si drizzano più volte i peli quando percorre la valle dello Snake River Mai avrei pensato di vederlo in diretta ho sempre visto nello schermo della salvaschermo del computer mercoledì 20 Settembre 2006 percorso Salt Lake City Artist National Park la parentesi Moab Green River sveglia ad un'ora quasi decente le 6:30 solo che la sveglia me la dà la pioggia Oggi diluvia fila di rosari

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